Abbiamo incontrato il Dott. Pietro Loschi, specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l’Istituto Europeo Oncologico (I.E.O) di Milano e gli studi privati di Milano, Bologna e Modena, che ha risposto alle nostre domande riguardo la mastoplastica additiva e la mastoplastica riduttiva al seno.
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Buonasera Dottore e grazie per averci incontrato. Innanzitutto, come si sceglie il proprio chirurgo?
E’ una bella domanda! Innanzitutto è fondamentale fare riferimento a specialisti in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, che non è cosa banale. Ad esclusione dell’anestesista e del radiologo, ogni medico laureato e iscritto all’Albo può esercitare e occuparsi di qualsiasi branca della medicina. Sicuramente l’esperienza si può fare sul campo, ma di certo la specializzazione in Chirurgia Plastica è garanzia di competenza. Quindi, come prima cosa, bisogna assicurarsi proprio di questo.
Successivamente, tramite la visita. Nel periodo di lockdown causa Covid abbiamo sperimentato con positività il video-consulto, ossia la consulenza a distanza, utilissima per una prima conoscenza e per chiarire il percorso necessario per un intervento, ma la visita vera e propria resta insostituibile. Nella visita è fondamentale capire se ci si possa fidare di quel professionista. Successivamente si parlerà dei dettagli.
Cosa sono la mastoplastica additiva e riduttiva?
In linea generale, la mastoplastica è un intervento al seno. E’ additiva nel caso dell’aumento, oppure riduttiva se necessario invece ridurne le dimensioni. Infine, la mastopessi (o lifting del seno), si esegue quando si rende necessario sollevarlo e renderlo più tonico, cambiarne la forma senza variarne le dimensioni. Riguardo la mastoplastica additiva, comunemente si pensa che l’aumento del seno sia possibile solo con l’impiego delle protesi, ma se c’è disponibilità di tessuto adiposo può avvenire anche tramite la liposuzione e il reimpianto del tessuto adiposo stesso, cioè il lipofilling. Entrambe le tecniche portano ad un aumento di volume del seno. Invece, nella mastoplastica riduttiva, si tolgono tessuto adiposo e la ghiandola in eccesso laddove sono in esubero, senza inserire protesi. Lavoriamo quindi con pochi strumenti, è manualità e tecnica pura.
Quali sono i rischi della mastoplastica?
Con le apparecchiature che si hanno a disposizione oggi e con i giusti professionisti, i rischi anestesiologici sono praticamente zero, e comunque controllati con le visite pre operatorie. Tuttavia sono interventi chirurgici, e come tali piccoli compromessi sono da accettare, sia che ci si trovi in un ospedale, o in un clinica.
Ogni tecnica chirurgica porta poi con sè qualche rischio specifico. Nel caso di una mastoplastica additiva, si tratta di rischi dovuti principalmente all’impiego della protesi, per cui è giusto essere informati. In un percorso corretto, questi sono comunque punti di cui si discute insieme sempre prima dell’intervento.
Quali sono i costi della mastoplastica?
Per quanto riguarda l’additiva i costi variano dai 6000 ai 9000 euro. In queste cifre rientrano ottimi professionisti, una buona clinica, e protesi di ottima qualità e sicurezza. L’intervento si svolge solitamente in un paio d’ore. Con cifre molto al di sotto, generalmente si impatta sulla qualità di una di queste componenti.
Per quanto riguarda la mastoplastica riduttiva invece, il costo è tra i 7000 e i 10000 euro, contemplando un intervento un pochino più lungo come durata, pur sempre in relazione al seno da ridurre.
Quali sono i tempi di recupero della mastoplastica additiva e riduttiva?
I tempi sono sempre soggettivi, ma molto dipende dalla mano del chirurgo. Un intervento perfetto ossia preciso, breve e pulito porta con sé una ripresa più rapida. Questo vale sia per le donne sportive (che desiderano tornare il prima possibile all’attività fisica intensa), sia per le donne che non fanno sport, e in generale per tutti gli interventi.
Il tempo di recupero per un intervento di mastoplastica riduttiva è di circa una settimana, dopo la quale è possibile tornare già al lavoro. Non si usano protesi, non si interviene sul muscolo ma si riduce il volume della ghiandola e del tessuto adiposo, quindi la ripresa è molto agevole. Un po’ di dolore e fastidio controllabile con gli antidolorifici nei primi due tre giorni è plausibile, ma la ripresa delle proprie attività sarà piuttosto rapida. In genere prima dell’attività fisica o sportiva, si attendono almeno un paio di settimane, prima é sicuramente meglio un po’ di riposo.
La ripresa dopo una mastoplastica additiva dipende molto da dove viene inserita la protesi. Una posizione della protesi sotto il muscolo potrebbe dare un pochino più fastidio rispetto la mastoplastica riduttiva, se la protesi è inserita sopra il muscolo il fastidio sarà simile. E’ comunque tutto molto rapido, in una settimana si torna a lavoro e in un mese circa si torna a praticare sport e attività fisica.
I tempi di recupero quindi sono molto simili.
Per chi è indicata la mastoplastica additiva?
La mastoplastica additiva è vista come un intervento per vanitosi. Io non sono d’accordo. E’ molto di più! Non solo permette di avere un bel seno, ma di avere anche un corpo equilibrato. E’ sicuramente indicata in donne con seno piccolo dalla nascita, in cui una taglia più grande sarebbe adeguata e armoniosa con il resto del corpo. Consigliatissima anche per il trattamento di asimmetrie mammarie e seni tuberosi (sempre con dimissione in giornata). Poi ci sono i seni che cambiano nel tempo per le gravidanze, per l’intensa attività sportiva, per dimagrimenti importanti o semplicemente per il passare del tempo.. con la mastoplastica additiva, a volte combinata anche al lifting, i seni possono diventare o ritornare stupendi.
Il seno ideale esiste, e oggi si può ritrovare con un intervento che va pianificato in modo meticoloso.
La mastoplastica additiva prevede sempre l’inserimento delle protesi?
Nella mia attività, almeno il 90% degli interventi di mastoplastica additiva è con protesi, anche perché una donna che vuole aumentare il seno spesso non presenta molto tessuto adiposo in eccesso, quindi non sarebbe sufficiente ad aumentarne il volume. Se il tessuto adiposo invece è ben rappresentato, è possibile evitare l’inserimento della protesi. In questo caso si avrà un doppio risultato: il rimodellamento del corpo con la liposuzione e aumento del volume del seno con il lipofilling. Nel corpo quindi deve essere presente abbastanza adipe (dato che di tessuto adiposo se ne usano circa 250-400cc per seno), quindi è una liposuzione abbastanza consistente. Con il tessuto adiposo, rispetto all’uso delle protesi, si accetta la variabile che è la percentuale di attecchimento del tessuto adiposo stesso.
Come scegliamo la protesi giusta?
La protesi ideale la si trova insieme. Durante la prima visita misuro ogni cosa, soprattutto la larghezza del seno che guida tutta la progettazione del risultato. In base alla larghezza del torace varia anche la grandezza della protesi ideale: torace largo protesi larga e viceversa. Sono le misure perciò che guidano la scelta della protesi; poi nell’ambito di ciò che sta bene scegliamo il volume desiderato, senza escludere le taglie importanti.
In genere con una taglia sotto la seconda prediligo protesi di forma anatomica perché mi danno volume, ma soprattutto danno la forma che desideriamo. Con una protesi tonda il volume viene dato omogeneamente sia al polo superiore che inferiore, per cui in mano mia sono adatte più per seni da una seconda taglia circa in poi, quando hanno già una loro forma anatomica in partenza. La scelta si basa perciò soprattutto sul tipo di protesi da utilizzare; il volume dipende da che seno vogliamo ottenere, se più grande o più piccolo. Il bello non è fare un seno perfetto, ma farlo perfetto per chi lo deve indossare, e per me..
Tuttavia, la scelta della protesi definitiva avviene durante l’intervento, usando delle protesi di prova che mi permettono in corso d’opera di visualizzare il risultato e di cambiarlo a piacimento rispetto agli accordi presi. Le prove sono fondamentali in caso di asimmetrie, in cui spesso solo l’impiego di volumi diversi consente risultati simmetrici.
Meglio la cicatrice sotto il solco mammario o intorno al capezzolo?
Non ne esiste una migliore, dipende sempre da caso a caso. Se entrambe sono giuste per quel seno, prediligo la cicatrice intorno all’areola, generalmente anche solo nella porzione più bassa (cicatrice emi-periareolare). In questo modo non viene alterato il solco, dove grava anche il peso della protesi. Sono tuttavia entrambi degli ottimi punti di accesso. Il tipo di cicatrice cambia se dobbiamo anche sollevare il seno. In questo caso serve la cicatrice intorno a tutta l’areola, necessaria per rimuovere pelle in eccesso in modo concentrico. Quindi, ipoteticamente, in un seno che non deve essere sollevato e se l’areola è abbastanza larga, preferisco la cicatrice periareolare. Ovviamente si concorda insieme, e oggi un buon chirurgo deve utilizzare tutte le cicatrici, anche in relazione alla forma del seno.
E’ possibile fare una mastoplastica additiva prima dei 18 anni?
No, non è possibile. Molto spesso abbiamo visite con ragazze minorenni, ma l’additiva sotto i 18 anni non è possibile inserire corpi estranei nel seno. E’ una decisione importante, di una persona che sia matura abbastanza per fare la cosa giusta. Nella tutela della salute.
Cosa non fare dopo la mastoplastica?
Sicuramente evitare sforzi! In qualsiasi intervento al seno, come anche all’addome, tanto più se parliamo di donne che hanno un tempo ristretto per guarire perché vogliono riprendere rapidamente la loro vita di sempre. E’ tanto importante riposarsi all’inizio per poter tornare il più rapidamente possibile alla vita di sempre.
I primi 7-10 giorni sono fondamentali per far aderire bene i tessuti alla protesi e per far cicatrizzare bene i lembi di cute in una mastoplastica riduttiva, quindi il riposo nei primi 10 giorni è fondamentale e non si può sostituire con nessun’altra indicazione. Se tutto è corretto, dopo 10 giorni saremo al 90% della guarigione.
Quali reggiseni utilizzare per la mastoplastica e perché?
In una mastoplastica riduttiva ha senso utilizzare reggiseni contenitivi. Fondamentalmente nell’additiva e nella riduttiva, ma anche nella ricostruzione mammaria (la c.d. mastopessi ndr) vanno utilizzati reggiseni contenitivi, eventualmente allacciati davanti che sono molti utili anche per una donna appena operata. Quindi devono essere abbastanza stretti e adatti a contenere. La pressione è utile per far guarire prima il seno e per evitare gonfiori. Generalmente ha senso indossare il reggiseno i primi 25-30 giorni, ma sono sempre i primi 10 giorni a cambiare significativamente l’andamento della guarigione, sia nell’additiva che nella riduttiva.
Mastoplastica riduttiva: prima e dopo e .. benefici?
La mastoplastica riduttiva è uno degli interventi che promuoviamo quando il seno è troppo grande e pesante. Può essere riconosciuto anche dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN) quando si pensa di sacrificare almeno 500 grammi per seno in quanto ha delle valenze funzionali (problemi alla schiena, alla cervicale, infezioni, ecc). Nel mio ospedale, l’Istituto Europeo Oncologico IEO di Milano, essendo un centro oncologico purtroppo non lo possiamo più effettuare nemmeno con queste caratteristiche.
Salvo questa premessa la mastoplastica riduttiva è un intervento con risultati bellissimi. Possiamo concordare forma, volume, o se più o meno alto, e questo utilizzando solo pochi strumenti. Una volta tolto il tessuto in eccesso, scelgo sempre di farlo analizzare: è un’altra sicurezza per la paziente perché l’esame istologico è ancor più preciso di una ecografia e di una mammografia. E’ quindi un intervento anche profilattico in quanto riduce il rischio di future malattie al seno, e consente di avere un peso minore sulle spalle, poter indossare un reggiseno a fascia, star bene senza più infiammazioni della cute, vestirsi liberamente, fare sport e così via.
Diciamo ora cosa non fare dopo la mastoplastica riduttiva
Le indicazioni sono quelle scritte prima per la mastoplastica additiva. Non avendo operato i muscoli, si può fare da prima qualcosa in più. Nella riduttiva sono molto importanti i primi 4-5 giorni dopo i quali è tutto in discesa e con una più rapida guarigione. La spiegazione sta nel fatto che i tessuti molli, cioè la ghiandola e il tessuto adiposo, non sono innervati quanto il muscolo, quindi il fastidio è inferiore. Sono necessarie comunque le due settimane iniziali nelle quali bisogna evitare grossi sforzi per attendere che il gonfiore e l’edema scompaiano.
E’ possibile fare una mastoplastica riduttiva senza cicatrici?
Non è possibile. Intanto dipende dal tipo di seno: da quanto è rappresentata la componente ghiandolare, dall’età e dalla genetica. La ghiandola si può togliere solo chirurgicamente, non si può aspirare. La liposuzione toglie solo il tessuto adiposo, quindi, se il seno fosse tutto composto da adipe si potrebbe fare una liposuzione, ma quando lo si riduce va anche sollevato, per cui fare una liposuzione e basta in un seno permette un risultato che non è esteticamente soddisfacente.
E’ suggerito fare una mastoplastica riduttiva prima dei 18 anni?
Non si tratta più di inserire corpi estranei, quindi non esistono nel caso della riduttiva dei vincoli per le minorenni. Valutando bene caso per caso ci potrebbero essere indicazioni per seni enormi in cui si parla di gigantomastia, con settima, ottava o addirittura decima taglia. Piuttosto che permettere che il peso del seno pieghi la schiena e il collo, curvando la colonna vertebrale, si potrebbe prendere in considerazione la chirurgia.
Esistono delle assicurazioni per la mastoplastica riduttiva?
A differenza della mastoplastica additiva, il seno molto grande, oltre determinati parametri, può essere considerato una patologia, quindi molto spesso c’è indicazione al trattamento e quindi all’intervento chirurgico per tutelare la salute. Pertanto potrebbero esserci pacchetti assicurativi che contemplano questo tipo di intervento. Con il SSN, negli ospedali dove si può fare, i tempi sono molto lunghi, perché rientra in una classe di priorità superata dalle altre malattie.
Il seno può ricrescere dopo la mastoplastica riduttiva?
Non mi è mai successo. In condizioni normali di salute no, ma se accade, a monte c’è una situazione ormonale alterata, quindi bisogna ricercarne il motivo, con il ginecologo, l’endocrinologo. Deve esserci qualche informazione che spinge la ghiandola a ricrescere, mentre in condizioni normali, se il seno aumenta o cala è per motivi di aumento o diminuzione del peso.