Elettrostimolazione e Fisioterapia

elettrostimolazione

 

 

L’elettrostimolazione , insieme con le correnti TENS, è usata da molto tempo per curare le patologie in ambito fisioterapico. In riabilitazione si usa l’elettrostimolazione per molteplici attività come l’aumeto del trofismo, diminuzione dei processi infiammatori, migliore ossigenazione dei tessuti. Le applicazioni possono riguardare diverse patologie come:

  • FITTE: che siano esse causate da trauma o dopo uno sforzo fuori dal normale, queste implicano una leggera disfunzione della muscolatura. Possiamo trattare le fitte in vari modi, ad esempio con la Termoterapia profonda o superficiale; massaggiando la zona per lissare il tessuto muscolare; con l’elettrostimolazione utilizzando programmi di relax per il tessuto muscolare, drenanti o defaticanti. Possiamo anche combinare queste tre funzioni.

 

  • CRAMPI: Possono essere dovuti a forti contrazioni muscolari involontarie provocando un dolore intenso, oppure possono comparire durante l’attività sportiva. Possono essere dovuti a un riscaldamento insufficiente o a uno stop improvviso. I possibili trattamenti, anche qui vanno dalla termoterapia al massaggio intenso; possiamo fare uno stiramento sul muscolo accorciato o applicare un’elettrostimolazione con TENS per diminuire il dolore velocemente. Possiamo effettuare un TENS ritardato in grado di rilasciare endorfine per poi usare l’elettrostimolazione come prevenzione andando a migliorare la microcircolazione del gruppo muscolare.

 

  • CONTRATTURE: si ha una contrattura quando un muscolo o un gruppo muscolare si presenta duro e provoca dolore se lo si tocca. Principale responsabile è l’accesso di tossine come l’acido lattico, o lo sforzo intensivo provocando uno attrito tra le miofibrille provocando un’irritazione dolorosa. Il trattamento per questo tipo di infortunio prevede riposo, massaggio drenante, all’inizio applicazioni a freddo seguite da ipertermia, infrarossi e idroterapia. Elettrostimolazione TENS con un programma di vascolarizzazione in modo da rimuovere le sostanze tossiche per passare poi ad un programma decontratturante.

 

L’elettrostimolazione viene sempre più spesso usata nell’alenamento di un atleta, è ormai un complemento indispensabile riuscendo a lavorare su parti specifiche del corpo nel modo che più ci aggrada. 

Leggi l’elettrostimolazione piano di allenamento

Per una resa massima però è necessario che tutte le fasi della preparazione siano affiancate dall’elettrostimolazione e non, ad esempio solo la fase pre-gara.

ELETTROSTIMOLAZIONE PRIMA DELL’ATTIVITÀ FISICA

L’elettrostimolatore ci aiuta nella fase di riscaldamento permettendoci di iniziare l’attività sportiva nel modo migliore possibile.

ELETTROSTIMOLAZIONE DOPO L’ATTIVITÀ FISICA

Allo stesso modo L’elettrostimolazione è utile quando abbiamo terminato la nostra attività sportiva. Possiamo andare a stimolare muscoli che non abbiamo sollecitato durante l’allenamento oppure possiamo impostare un programma di massaggio per rilassare i muscoli favorendone la vascolarizzazione e il drenaggio.

 

Non abbiamo ancora parlato della capacità che l’elettrostimolazione ha per ciò che concerne la prevenzione degli infortuni, siano essi traumi o lesioni. Un altro aspetto è quello di allenare le parti che nell’allenamento tradizionale si tende a tralasciare, come ad esempio in un tennista, l’arto che maneggia la racchetta è più sviluppato dell’altro, o in un calciatore, dove la parte inferiore è maggiormente alenata rispetto a quella superiore del corpo. Ebbene, l’elettrostimolazione ci consente di allenare anche le parti che tendiamo a “dimenticare”.

 

Una volta determinati gli obiettivi e un piano di allenamento, dobbiamo organizzare il programma tenendo conto di:

  • gruppi muscolari: agonista/antagonista
  • Gruppi muscolari: selezionare i gruppi per zone
  • Intensivo su un gruppo o gruppi muscolari, in cui si stimolano differenti tipi di fibre in successione. Alternare forza, velocità e resistenza.

 

1. Gruppi muscolari: agonista-antagonista

Questo programma è utilizzato anche in fisioterapia, in grado di lavorare contemporaneamente su diversi gruppi muscolari, sapendo disporre bene gli elettrodi. Utile nche per l’allenamento sportivo, a livello fisico si percepisce una serie di contrazioni intense e un carico di lavoro pesante per brevi lassi di tempo.

Con dispositivi di qualità possiamo lavorare su contrazioni alternati sui muscoli agonisti/antagonisti.

 

2. Gruppi muscolari: selezione dei gruppi per zone

Si vanno ad allenare gruppi muscolari separati, dividendo per esempio in parte superiore e parte inferiore del corpo. Possiamo elaborare programmi anche ad esempio:

a) addominali, pettorali e spalle
b) lombari, dorsali e trapezi
c) quadricipiti, bicipiti femorali e gemelli

 

3. Intensivo su un gruppo o gruppi muscolari, in cui si stimolano differenti tipi di fibre muscolari in successione. Un giorno forza, il giorno dopo velocità e infine resistenza

La varietà dei programmi presenti in un elettrostimolatore ci consente di scegliere specificamente quello che ci più ci serve per la nostra disciplina sportiva. Ci consentono inoltre di andare ad alternare il lavoro sui diversi aspetti del muscolo andando di volta in volta a stimolare la forza, la velocità e la resistenza.

 

Questo tipo di allenamento è adatto per lavorare intensamente su un determinato gruppo muscolare. Utilissimo nei periodi pre-gara per allenare uno specifico gruppo muscolare dedicato alla disciplina che pratichiamo.

 

Abbiamo già detto che per un buon allenamento occorre stabilire e rispettare una tabella di marcia. Aumentare gradualmente i carichi di lavoro e andare a curare gli aspetti specifici in situazioni pre-gara; utilizzare programmi di massaggio nel caso avessimo effettuato un sovraccarico. I periodi più critici sono quelli immediatamente precedenti alla gara dove dovremmo tenere conto di determinati aspetti:

 

  • L’allenamento ENM va effettuato col carico maggiore possibile nei programmi di forza base e dare un tempo di riposo sufficiente affinchè il corpo possa adattarsi alla sessione seguente.

 

  • Sessioni più lunghe nel lavoro di resistenza

 

  • Il lavoro sulla velocità va fatto utilizzando frequenze alte con intensità sotto il limite massimo. Il periodo di riposo tra le sessioni deve essere abbastanza lungo da permettere al corpo di affrontare i carichi in piena forma.

 

Nessun prodotto acquistabile trovato.

Lascia un commento